mercoledì 30 giugno 2010

Il bar del muerto

A Siviglia Checco mi ha portato nel bar perfetto. Solo un bancone e neanche uno sgabello: essenziale, onesto, puro. Dietro al bancone un uomo che a guardarlo ti incanta e tutto coincide, anche le luci al neon. La polvere centenaria sulle bottiglie la in alto verso il soffitto, le guance rosa della barba appena fatta del barista timido. Il legno imbevuto di chiacchere, alcol e fumo è immobile, un profumo piacevolmete stagnate, magico.
In questo storico bar di Siviglia, la leggenda narra che il proprietario, ultracentenario, sia morto mentre spinava una birra. L'uomo col camice bianco, le maniche della camicia arrotolate e una faccia che non potrebbe stare in nessun altro posto del mondo se non dietro quel banco è il figlio. Fuori non c'è nessuna insegna e il bar non ha orari. Il figlio apre quando ha voglia e forse solo in memoria di suo padre.

lunedì 28 giugno 2010

Evviva la sardina di Lisboa

Passo la notte del 24 sulle scogliere di Sagres, nella punta a sud del Portogallo. Qui c'è un gran vento e conosco un olandese che sta scrivendo un libro sulle persone del Portogallo. Passiamo poi la serata assieme a bere vino portoghese e a far chiacchiere.


La mattina riparto, direzione Lisbona sempre seguendo la Costa. Mi fermo spesso per i paesaggi dell'Algarve. Mi accorgo che il contachilometri non conta più i chilometri ma legge solo la velocità. Un po' mi dispiace perchè ho fatto solamente poco più di quattromila chilometri.

Verso le 20 ora locale arrivo a Lisbona, la prima tappa di questo viaggio. Ci ho messo "solo" ventidue giorni ad arrivare. Sono stanco, ma è bello ritrovare Paolo e Carine e si esce subito a festeggiare il compleanno di una loro amica.


In questi giorni mi riposerò un po', pubblicherò qualche post arretrato, girerò per Lisbona e passerò del tempo con Paolo e Carine. Sto pensando a come proseguire il mio viaggio. Ho in testa il Marocco.

giovedì 24 giugno 2010

La strada che non esiste


Sono partito da Conil de la Frontera verso le cinque di ieri pomeriggio per poter arrivare in serata a Siviglia e anche perchè mi volevo fermare a Cadiz. Gli altri ragazzi sono rimasti in spiaggia, con la macchina ed in autostrada ci mettono molto meno di me.

Quando riparto da Cadiz, decido di fare la strada più breve per Siviglia. Guardo sulla carta e ci sono due strade possibili, mi faccio consigliare dal navigatore per non perdere troppo tempo e parto. Nel giro di pochi chilometri mi ritrovo in un parco naturale che ha una strada sterrata che non è segnata sulla carta. Penso che finirà presto e continuo a percorrere questa strada che costeggia tutto Rio Guadalquivir...

Ho guidato per più di settantanta chilometri di sterrato. In tutto ho incrociato due camion con il fieno e basta. Poi tori tantissimi, greggi di pecore e moscerini che sembrava di guidare sotto la pioggia. Per fare cento chilometri ci ho messo più di tre ore e mezza.




















lunedì 21 giugno 2010

Fermo a Conil con amici

Al momento mi trovo a Conil, un posto meraviglioso appena sotto Cadice che si affaccia sull'oceano. Anche qui dovevo rimanere una notte e invece sono gia' quattro giorni che sono con Checco, Seba, Alberto e Nicola. Amici italiani che sapevo da queste parti in questo periodo. Non so ancora se domani ripartero' per Siviglia o direttamente per Lisbona, comunque domani lasciamo l'appartamento e quindi si riprende la moto. Niente foto e niente video in questo post, e' gia' una fortuna aver trovato un internet point per scrivere queste poche righe.

mercoledì 16 giugno 2010

Che nessuno offenda il mio mulo






Riparto stamattina per l'Almeria. Ieri mi sono magnificamente perso nel Perque natural de Capo de Gata. Vi lascio alcune foto e appena sarà possibile monterò anche un video perchè con quella luce mi son proprio divertito. Il buon Leone la sapeva lunga.



martedì 15 giugno 2010

Un giorno di ordinario campeggio

Partito da Barcellona alle tre del pomeriggio di sabato ho dormito in campeggio nelle zone del Golf de Sant Jordi dove delle bimbe mi hanno venduto per un euro un braccialetto fatto da loro.
Il giorno dopo sono sceso sempre lungo la costa, ho attraversato Valencia ma non mi son fermato. Avevo appena passato quattro giorni a Barcellona e non avevo voglia di altre città. Volevo far strada in moto e vedere il mare sempre al mio fianco. In questi quattro giorni ho fatto più di 1200 km in moto e la spesa più grave da sostenere è la benzina. Ma a parte questo, che è un problema che non saprei come risolvere, il resto dei costi rimane molto contenuto. Altro problema sono i prezzi dei campeggi.

Domenica verso le otto sono stanco di guidare e mi metto a cercare un campeggio. Mi fermo nel primo che incontro ed entro alla reception. Sono dalla parti di Altea, vicino Benidorm. Dietro il banco una ragazza proprio carina mi dice che una notte, più moto e tenda sono diciassette euro. Gli dico che è troppo e gli chiedo di non farmi pagare la moto così arriverei a undici e che sei euro per la moto e troppo. Sfodero tutto il mio fascino e tutto il mio spagnolo ma non c'è niente da fare. Me ne vado. Altro campeggio, stavolta son diciannove con una piscina per bambini che stavano facendo un baccano della madonna. A quello dopo ancora son sempre diciannove. Mi fermo in un altro e c'è un signore che porta a spasso un cane e sta sostituendo il ragazzo alla reception. Lui mi dice: son cinque per te, cinque per la piazzola e quattro per la moto, però se vuoi la moto la puoi lasciare fuori perchè qui c'è sempre una guardia tutta la notte. Fatta, con 10 euro me la cavo. Monto la tenda e torno alla reception per registrarmi che intanto è tornato il ragazzo e mi dice, il minimo per una notte sono 23 euro. E io gli dico: gioia mia, il nonno però mi ha detto così e così prima, come la mettiamo? Vabbè, abbiam parlato un attimo dei mondiali (io non ho visto ancora una partita) lui aveva addosso la maglia della spagna e per 12 euro ho portato a casa la notte. Ma si poteva far meglio.

Così ieri sera, dalle parti di Aguillas, vicino Almeria, mi metto a cercare un campeggio. Stessa storia, diciassette euro. Ma devo solo dormire gli dico, non farmi pagare la moto. Niente da fare.
Qui il paesaggio è diventato più candido, lo preferisco. Scendo per una stradina che porta alla spiaggia, c'è un piccolo parcheggio con tre camper di tedeschi parcheggiati. In spiaggia c'è un signore abbronzato che sta montando una capannina di quelle per l'estate sulla spiaggia. Mi avvicino e gli chiedo se si può dormire lì per una notte, che al mattino me ne sarei andato presto e se c'erà qualche problema. Cioè, il cartello che non si poteva campeggiare c'era, ma vabbè. Lui mi dice che non ci sono problemi, che le guardie se passano non fanno la multa e che al massimo gli dici che te ne vai al mattino, nessun problema. Inizio a sistemarmi e arriva la guardia civile, saranno state le otto e mezza. Io faccio finta di niente, ho la mia roba in mano, loro girano e se ne vanno, non mi guardano neanche, però rimango un po' così. Mi avvicino allora ad un camperista tedesco che parla solo tedesco e gli chiedo a gesti se passano anche la notte. Lui dice che forse è meglio se mi sposto un po' più in la, insomma, non proprio in mezzo alla spiaggia. Ci facciamo un giro di ricognizione un po' più in la con al seguito il cagnolino e troviamo un posto perfetto ed è qui che ho dormito. La notte ha piovuto e al mattino il tedesco mi ha pure offerto il caffè quando son passato a salutarlo.

sabato 12 giugno 2010

L'angelo sterminatore

Sono ancora a Barcellona. Piove, esce il sole, fa caldo, si beve birra, si sposta in continuazione la moto e si cerca da dormire da qualche parte. Domattina credo ripartirò.

Ora sono in un appartamento che ci ha messo a disposizione Adriana, una ragazza che lavora in un negozio che vende sandali brasiliani che hanno la suola fatta coi copertoni dei camion (Cabloco). Infilati con me in appartamento ci sono un ragazzo di Lecco, Pietro e Marco che è arrivato mercoledì dalla Colombia.

Nel mio soggiorno a Barcellona ho fatto pochissime riprese video e molte più chiacchiere e giri in giro con Pietro e Marco.
Sono stato all'archivio della Filmoteca de Catalunya e a vedere uno spettacolo di diploma di una scuola di clown.

Come video butto lì alcune e poche immagini del percorso tra Marsiglia e Barcellona. Non sono niente di che, scusate, ma in questi ultimi giorni, come vi dicevo, ho fatto altro.

Ciao a tutti.

mercoledì 9 giugno 2010

La veranda di Gianni

Alla fine ieri sera sono stato ospite a casa di Gianni, un amico di Valentina. Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno aiutato a cercare una sistemazione a Barcellona: Valentina, Céline, Giandomenico, Fede, Camilla, Manuel...per stasera devo cercare un'altra sistemazione, ma ho già degli indirizzi e dovrebbe esse più semplice di ieri sera, Gianni è stato fin troppo gentile ad ospitarmi per una notte.

Gianni abita in un appartamento all'ultimo piano con una terrazza/veranda bellissima.



martedì 8 giugno 2010

Sono un analogico nel mondo digitale

Come prima cosa ringrazio tutti per i commenti che lasciate, mi fanno un sacco piacere. Poi mi scuso con Morgane per averla chiamata Margot nel post "Marseille", ma quelli che mi conoscono sanno benissimo i grossi problemi che ho coi nomi. Vabbè, ho corretto, scusate, mi dispiace.

Ho attraversato la Camargue ed ora sono in Spagna. Non ho visto nessuna carovana gitana, purtroppo, nei pressi di Stes-Marie-de-la-Mer, ma ho seguito i fenicotteri e i cavalli. Poi ho seguito il navigatore e ho fatto delle strade che non volevo fare. Vi assicuro che è molto meglio seguire le cartine che usare il navigarore, utile solo nelle città per trovare la via che cerchi, non per altro. Poi magari sono anch'io che non lo so usare, ma al momento è molto più divertente seguire la mappa.

Ora sono sulla Costa Brava e arriverò a Barcellona nel pomeriggio. Al momento non ho nessuno che mi può ospitare. Anche con le connessioni internet per ora un disastro.

Ciao

domenica 6 giugno 2010

Marseille

Stamattina parto da Marsiglia e seguo i consigli di Gilles: mi dirigo verso la “Plan de la Camargue”.
Ringrazio Jean Francoise che mi ha messo a disposizione per tre notti l'appartamento del collettivo Film Flamme (www.polygone-etoile.com) nel quartiere arabo della città. Grazie a Yanira che mi ha accompagnato con una bicicletta mezza sfasciata fino all'appartamento. E un grazie particolare a Morgane, Christian e al piccolo Ale per la bella serata passata assieme.

Ho sentito parlare molto più arabo che francese a Marsiglia. Senza dubbio.
Vi lascio le mie immagini.

sabato 5 giugno 2010

Café de la Paix

Sotto l'appartamento in cui sono ospite a Marsiglia c'è un Café e si chiama “Café de la Paix”. Sono entrato la prima volta ed ero l'unico europeo. Gli altri clienti erano tutti arabi. Volevo bere un caffè e vedevo che tutti stavano bevendo il caffè nel bicchierino di vetro con un bicchiere d'acqua a parte. Così vado al banco e ordino un caffè che mi viene servito pero' in tazzina e senza acqua a parte. Non dico niente, me ne sto zitto, prendo il mio caffè in tazzina e mi siedo come tutti al tavolino a farmi i fatti miei. Il giorno dopo ritorno, stessa clientela, ordino un altro caffè e anche stavolta mi viene servito in tazzina ma però questa volta mi danno l'acqua a parte. Mi siedo allo stesso tavolino del giorno prima. Stamattina sono ritornato al Café, il barista è sempre il solito e sta parlando al telefono, mi vede arrivare, non faccio neanche a tempo ad ordinare che lui si gira verso la macchinetta del caffè e me lo prepara nel bicchierino di vetro come tutti, con acqua a parte naturalmente. Così mi son seduto al mio solito tavolino e come tutti gli altri mi son bevuto il mio caffè.

giovedì 3 giugno 2010

Uno, si parte fischiettando

Sono finalmente partito per il mio viaggio.
Ci ho messo un po' più del previsto ma mi son piacevolmente distratto e attardato con tutti i preparativi.
La moto pesa un casino, carica com'è, da solo non riesco neanche a sollevala sul cavalletto centrale.
Oggi ad Alba (grazie amico Enrico), domani a Marsiglia.
Benvenuta Cecilia, che bello.
Buon viaggio.