E' da quattro giorni che sono ad Algeri e mentre camminavo una volta ho pensato: "mi sembra di essere a Parigi però con vista sul mare". Ma una Parigi tipo "2013 fuga da Parigi..."
Algeri non mette subito a proprio agio. Certo, non si affronta in infradito, bermuda, canotta e macchina fotografica al collo, ma non per paure strane. E' una città che mi piace girare, osservare e vivere rimanendo un po' nascosto, in disparte. E' come se cercassi di mimetizzarmi per integrarmi al meglio in una realtà che anche se non sento mia comunque mi affascina in tutte le sue forme.
Mi muovo tranquillamente da solo senza scorte e senza pericolo alcuno e tutti sono cordiali e gentili.
Un osservatore, annuso, spio, imparo e guardo. E non importa se non riesco a fotografare le migliaia di momenti che vorrei immortalare, non voglio rompere quella forma di mimetismo che mi permette di vivere e osservare al meglio questo tipo di realtà.
Cerco di raccogliere più consigli possibili per la continuazione del viaggio. Tutte le agenzie turistiche sono chiuse perchè c'è il Ramadan e quindi il grande sud me lo scordo anche per via del caldo...insomma non è periodo. Mi sa che proseguirò un po' lungo la costa e un po' all'interno verso la Tunisia. La regione della Kabylia dicono essere stupenda.
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